BOOKS - La caccia al tesoro (Commissario Montalbano, #16)
La caccia al tesoro (Commissario Montalbano, #16) - Andrea Camilleri January 1, 2010 PDF  BOOKS
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La caccia al tesoro (Commissario Montalbano, #16)
Author: Andrea Camilleri
Year: January 1, 2010
Format: PDF
File size: PDF 1012 KB
Language: Italian

Un torpore inerte ha invaso il commissariato di Vigata: un tedio strascicato. Ammortisce pure il trallerallera di Catarella, che adesso incespica tra rebus e cruciverba. Montalbano legge un romanzo di Simenon, e distratto va sfogliando una vecchia annata della <>: al telefono continua il dai e ridai querulo e molesto della suscettibile fidanzata, lontana sempre, lontanissima. Eppure un diversivo c'era stato. Due anziani bigotti, fratello e sorella, a furia di preterie e giaculatorie, avevano rincappellato pazzia sopra pazzia. La loro demenza era arrivata al fanatismo delle armi. E la sceriffata santa aveva lasciato sul campo uno strumento di passioni tristi e appassite: una bambola gonfiabile, disfatta dall'uso; una di quelle pupazze maritabili che (diceva Gadda) tu le <>. Un'altra bambola gemella, ugualmente disfatta, ma data per cadavere di giovane seviziata, era stata trovata poi in un cassonetto della spazzatura, in via Brancati. Sembro una stravaganza. Non ci si fece caso piu di tanto. Torno l'assopimento, vellicato appena dalla curiosita per delle anonime ed enigmistiche lettere in versi che invitavano il commissario Montalbano a una caccia al tesoro. La posta in gioco risultava misteriosa. Richiedeva comunque un'indagine, una pista da seguire, delle tracce da decifrare. Era qualcosa, in mancanza d'altro: nell'ozio forzato, nell'assenza di un delitto. Montalbano decide allora di aggiungere gioco a gioco. Associa alla caccia, in qualita di aiutante da mettere alla prova, uno studente di filosofia, un aspirante epistemologo, un maghetto alla Harry Potter interessato a studiare la mente investigativa del commissario di Vigata. L'ozio sbandato s'infosca, all'improvviso. Si carica di trepidazioni e di malessere. Il gioco si fa tenebroso. Sprofonda in abissi cupi e sordidi. Si stringe attorno a una demenza erotomane, a una psicopatia: a una fantocciata rorida di sangue, a un'operazione alchemica che trasmuta vero e falso. Si arriva al terrore gorgonico. Montalbano si ritrova inavvertitamente invischiato in un noir degno di Hannibal Lecter. Si era lasciato sviare, all'inizio, dall'indicazione di una strada di periferia. La via Brancati l'aveva portato al Don Giovanni in Sicilia, all'onesto libertinismo inscenato davanti a una bambola di gomma portata da Parigi. Una diversa letteratura lavorava invece la realta, all'insaputa di Montalbano. Quest'altra strada portava alla <> di pezza e stoppa decapitata dal pittore Oskar Kokoschka e buttata nella spazzatura; alla <> di spessa gomma che Gogol' uccide in un racconto di Landolfi; alle bambole perturbanti, manomesse dal sadismo, di artisti quali Hans Bellmer e Cindy Sherman. Salvatore Silvano Nigro